Storia del boxer
Il boxer è un cane di origine tedesca che al giorno d’oggi è molto popolare come cane da lavoro e da compagnia. Vanta delle origini piuttosto antiche, come tutti i molossi. Questa varietà di cane, contraddistinta da una mascella forte e da un muso schiacciate, viene fatta risalire a tutti gli imperi più antichi, dagli assiri ai romani, che ne selezionavano i caratteri come coraggio, obbedienza e resistenza per utilizzarli come veri e propri esemplari da battaglia. Lo sviluppo dei molossi non si ferma neanche con l’età moderna, in quanto è appurato come anche i conquistadores spagnoli del XV secolo abbiano avuto una predilezione per questa varietà, perfetta per proteggere e guidare i padroni nelle fitte foreste pluviali dell’America del Sud. Questa tendenza continua anche nei secoli successivi, dove i molossi non sempre trovano una funzione molto piacevole: diversi esemplari, infatti furono utilizzati per la lotta contro i tori o contro altri cani.
La selezione dello standard
Tuttavia, la nascita del boxer vero e proprio deve attribuirsi all’ingegno e alla passione di un ristretto club di appassionati a Monaco di Baviera che, nel alla fine del 1800, riuscì a sviluppare i primi esemplari dal Bullenbeisser del Brabante, un cane da caccia dalle mascelle forti e sporgenti. Da questo cane gli allevatori svilupparono cuccioli dalla grande potenza, molto ben piantati e snelli, che avevano come prerogativa un carattere pacato e affettuoso.
Proprio così: nonostante l’apparenza formidabile del boxer, a Monaco di Baviera era anche nato uno dei cani più giocherelloni e dolci dell’universo canino, che avrebbe conquistato sempre più appassionati e guadagnato un posto nelle razze più popolari al mondo. Già pochi anni dopo la sua nascita, questa razza venne riconosciuta e si diffuse in tutta Europa e anche nelle terre al di là dell’Atlantico, dove venne utilizzato per vari scopi: dalla caccia, sua funzione “originale”, alle mansioni di guardia e di utilità sociale come cane pompiere, poliziotto e perfino soldato.
Il boxer ai giorni nostri
Durante il XX secolo il boxer ha dovuto affrontare diverse difficoltà che non ne hanno scalfito l’indole allegra e positiva. Una di queste era la diffidenza del pubblico generale che scambiava le sue mascelle forti e la taglia imponente come garanzia di pericolosità, portando a soluzioni molto severe come la proibizione di possedere un esemplare di questa razza ai cittadini di diversi paesi. Fortunatamente, col tempo queste misure di attutirono, complice anche la cessazione dei combattimenti fra cani e tori. Da quel momento in poi gli appassionati di boxer poterono buttarsi a capofitto nella selezione e nell’allevamento di esemplari sempre più perfezionati, che al giorno d’oggi presentano delle caratteristiche molto desiderabili come l’obbedienza, la calma e un innato senso della misura, che ha reso questi cani meno “irruenti” con le persone e con il loro ambiente. Chi deciderà di adottare un boxer potrà così fare affidamento a un cane che conosce bene cos’è la delicatezza, ma che sa anche come lasciarsi andare nei momenti di gioco.